lunedì 2 maggio 2011

Rassicurazioni al posto della sicurezza - Marco Travaglio


Buongiorno a tutti, hanno ammazzato Bin Laden e pace all’anima sua, un assassino in meno anche se bisognerebbe ricordare quanti lo hanno utilizzato in questi anni e soprattutto bisognerebbe ricordare che, se poi sarà tutto confermato ciò che ci hanno raccontato questa mattina, lo hanno preso in Pakistan, dove peraltro si è sempre saputo che si era rifugiato e quindi resa da domandare come mai abbiamo fatto una guerra in Iraq, una guerra in Afghanistan, adesso una guerra in Libia, prima ne avevamo fatta una in Serbia e il Pakistan, paese tradizionalmente protettore di Bin Laden, come del resto gli emirati sauditi, tradizionalmente finanziatori di Bin Laden, non siano mai stati neanche sfiorati dalla furia dell’occidente nella guerra al terrorismo, anzi siano stati sostenuti e siano considerati tutt’ora nostri ottimi alleati.
Come al solito i terroristi sono sempre gli altri, quelli che non ci piacciono, mentre invece i paesi arabi nostri amici, sono paesi arabi moderati, anche se sono ferocissimi e tirannici.
Detto questo non mi voglio soffermare di più su Bin Laden, come non mi voglio soffermare di più sulle solite beghe di casa nostra, non prima però di avervi detto una cosa e cioè se non avete già letto su Il Fatto, fatelo sul sito, del Il Fatto, Adriano Celentano ha lanciato venerdì dalle colonne de Il Fatto un appello molto bello, molto sentito, scritto di getto, nel suo consueto stile informale per dire che bisogna andare tutti a votare ai referendum del 12 giugno, questo innanzitutto per un motivo, perché il Governo è una parte della sedicente opposizione non vogliono che andiamo a votare e questo mi basta e mi avanza come ottima ragione invece per andare a votare per cercare di portare più gente possibile alle urne, sia che si faccia il quorum, sia che non si faccia il quorum, bisogna comunque sommergere questi signori sotto una grandinata di sì ai referendum contro il nucleare, anche se ancora non si sa se ci permetteranno di votare con questa truffa che è stata messa in campo dell’emendamento, in ogni caso, come scrive Celentano, anche se dovessero svuotare i referendum con altri trucchetti per impedirci di votare anche sì all’abrogazione totale del legittimo impedimento e sì alla cancellazione di ogni tentazione di privatizzare l’acqua, anche se trovassimo i seggi chiusi, il 12 giugno, tradendo così la volontà di quei milioni di persone che hanno raccolto e messo le loro firme, presentiamoci con milioni di bigliettini con su scritto “no al nucleare, no all’acqua privatizzata, no al legittimo impedimento, sì all’abrogazione di queste 3 porcherie”, così che ci sappia che è stato fatto lo scippo e che ce ne siamo accorti, ma innanzitutto prima di arrivare alla soluzione estrema proposta da Celentano, andiamo a votare perché è molto probabile che almeno 2, se non 3, su 3 referendum, siano comunque votabili e quindi non dimentichiamoci quello che è successo nel 1993, quando sulla carta si votava per una cosa molto tecnica, molto specialistica, il passaggio dalla preferenza multipla alla preferenza unica nella legge elettorale all’epoca proporzionale, in realtà quel diventò l’occasione, il pretesto per fare molto di più, per dire un sì enorme al cambiamento della politica, grazie a quel referendum in piena operazione Mani Pulite, praticamente si spazzò via la classe politica della Prima Repubblica, allo stesso modo i tre quesiti di giugno sono importantissimi, ma naturalmente stanno assumendo un significato che va oltre la tecnicalità dei 3 quesiti, perché evidentemente il momento è tale per cui molti possono approfittare di quell’occasione per dire un sì enorme a un cambiamento di questa politica, non per abolire la politica, ma per sostituirla con qualcosa di più umano, di più decente e di più credibile, ma soprattutto di contemporaneo, di meno fossile. 
Detto questo quindi se volete e spero che lo facciate in molti, aderire al nostro appello “Io sto con Adriano” significa in realtà “io sto con il referendum, io vado a votare il 12 giugno, porto tutti quelli che conosco a votare il 12 giugno” perché comunque vada per quanto pochi o tanti si sia, quello che è scontato è che deve essere una grandinata di sì al mandare a casa questo governo e quelli che tra le opposizioni stanno anche in queste ore lavorando per tenerlo in piedi con i pasticci delle mozioni sulla guerra in Libia e con le pressioni raccontate da tutti i giornali del Capo dello Stato, affinché non si vada contro la decisione che hanno preso lui e il governo di allargare le regole di ingaggio dell’operazione militare che ci coinvolge, andando addirittura a fare, pure noi italiani, i bombardamenti contro la Libia, bombardamenti che per quanto mirati non possono che essere indiscriminati e quindi colpire anche le popolazioni civili che diciamo di voler proteggere.Detto questo, quindi, “io sto con Adriano” vorrei occuparmi oggi di un tema che fino a qualche giorno fa era sulle prime pagine dei giornali e poi è scomparto, il tema dell’immigrazione.Vedrete che ritornerà questo tema, perché più bombardiamo la Libia e più i libici scappano, come ha detto anche Bossi e ogni tanto recupera il suo buonsenso e dice delle cose condivisibili, lui lo dice per giustificare il suo “no alla guerra” e spaventare i cittadini della sua cosiddetta Padania con il bau, bau dell’invasione degli immigrati, anche chi non pensa che gli immigrati siano un pericolo, è bene che sappia di cosa si sta parlando quando si parla di immigrazione e subito la si associa ai temi della sicurezza e addirittura della criminalità. 
Perché è successo un fatto l’altro giorno, in Europa, che ci riguarda come italiani e come europei, ma soprattutto come italiani, la Corte di Lussemburgo, Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha dato ragione a un tizio algerino, Assen El Dridi, Alias Sufi Karim, che era stato espulso dall’Italia nel 2004 e condannato nel 2010 a un anno di reclusione per avere ignorato sia la prima espulsione, tornando in Italia, sia un secondo ordine di espulsione entro 5 giorni e quindi in base alla legge varata due anni fa dal terzo Governo Berlusconi, nel primo pacchetto sicurezza, quella che istitutiva il reato penale di clandestinità, era stato condannato e arrestato. 
Dalla cella di Trento questo tizio aveva fatto ricorso contro la condanna e i suoi avvocati avevano chiesto ai giudici di interpellare la Corte Europea, perché a dicembre l’Unione Europea aveva inviato una direttiva comunitaria, vincolante per tutti gli stati, che praticamente raccomandava di non incarcerare immigrati, non di non incarcerare immigrati, di non incarcerare gli immigrati colpevoli soltanto di essere immigranti, perché se un immigrato fa una rapina è ovvio, lo si sbatte dentro, come se un italiano fa una rapina. Ma l’immigrato non può essere arrestato per il fatto di essere immigrato, perché essere immigrato non è un reato, è uno status, mi sposto da un paese all’altro, spostarmi da un paese all’Euro non può essere un reato penale, può essere al massimo un’infrazione amministrativa, sanabile con multe, con sanzioni amministrative, l’espulsione, non con condanne penali, non con la privazione della libertà, se non puoi stare qua ti espello perché tu non stia più qua, ma non ti ficco in galera, ti ficco in galera se cominci a delinquere e ti prendo. 
Questa direttiva aveva seminato naturalmente il caos in un paese dove da due anni, anzi da 3, dal 2008, l’immigrazione clandestina, senza permesso di soggiorno è diventata reato penale, perché? Perché naturalmente alcuni giudici dicevano: le normative e le direttive comunitarie sono come le convenzioni internazionali, sovraordinate rispetto alle leggi nazionali e quindi noi se una legge nazionale è in contrasto con una direttiva o una convenzione internazionale, dobbiamo disapplicare la legge nazionale perché prevale quella comunitaria, è la stessa cosa che hanno fatto quando nel 2001, il secondo governo Berlusconi, appena instauratosi varò la legge sulle rogatorie che prevedeva l’invalidazione, di fatto l’inutilizzabilità dei documenti arrivati per rogatoria e inviati ai nostri magistrati da quelli stranieri, quando non avevano timbri di autenticazione, mancava il numero di una pagina, arrivavano in fotocopia, anziché in originale, cazzate del genere. 
Dato che le convenzioni internazionali e le prassi internazionali stabilivano invece che quelle carte erano valide anche in quelle condizioni, i tribunali poi confermati dalle Corti d’appello e dalle corti di Cassazione, addirittura dalla Corte Costituzionale, semplicemente non applicarono la legge sulle rogatorie che rimase lettera morta, proprio perché convenzioni e prassi internazionali, come le direttive comunitarie, sono più importanti delle norme nazionali e le norme nazionali non solo devono attenersi ai principi della Costituzione della Repubblica italiana, ma anche al quadro normativo giuridico di un’entità superiore, l’Europa alla quale liberamente abbiamo deciso di aderire, quindi siamo tenuti solo a firmare le convenzioni, ma anche a ratificarle e a obbedire alle direttive comunitarie, anche se noi ogni tanto facciamo i furbi, stiamo in Europa, se ci conviene e poi quando non ci conviene, urliamo contro l’Europa e disobbediamo all’Europa e per questo siamo un paese poco tollerato dagli altri, guardato con sospetto, mi fido… 
Quindi cosa è successo quando è uscita la direttiva? La direttiva alcuni tribunali, alcune procure hanno subito applicato quella direttiva, scarcerando gli immigrati che erano stati costretti a arrestare solo in quanto autori del reato di immigrazione clandestina, archiviando addirittura i procedimenti a loro carico, altri invece hanno detto: non si capisce bene se questa direttiva è immediatamente esecutiva, oppure se deve intervenire una legge nazionale per recepirla, quindi alcuni tribunali hanno scarcerato e smesso di arrestare gli immigrati clandestini, altri invece hanno continuato a farlo in attesa di lumi. 
Ecco perché questo tizio algerino ha fatto quel ricorso, ecco perché la Corte d’Appello di Trento ha interpellato la Corte di Giustizia di Lussemburgo e ecco perché la Corte di Lussemburgo ha dato la risposta che è arrivata giovedì scorso, che ha bocciato la legge italiana dicendo che il reato di clandestinità, contrasta con le norme europee e internazionali sui rimpatri e quindi i giudici non devono più tenerne conto. 
A questo punto tutti i processi nati sulla base di quel reato evaporano, tutti quelli arrestati vanno scarcerati, tutti quelli presi nel territorio italiano senza permesso di soggiorno non vanno più arrestati e quelli che abbiamo arrestati, vedrete che ci toccherà rimborsarli per ingiusta detenzione, perché? Perché sono migliaia di persone, perché lo si sapeva già nel 2008 quando fu varato il reato di immigrazione clandestina che non si può stabilire come reato l’immigrazione clandestina, se voi andate a cercare un Passaparola che ho fatto quando entrò in vigore il reato di immigrazione clandestina, vedrete che modestamente anche io avevo sollevato dei dubbi, non perché sia un giurista, non ho fatto studi giuridici, ho imparato quello che so frequentando i tribunali da cronista giudiziario, ma perché mi ero informato e avevo letto i pareri di molti costituzionalisti e giuristi i quali dicevano il reato di clandestinità non si può fare, viola il diritto internazionale e nazionale, lo dicevano tantissimi, il governo naturalmente ha tirato diritto pensando di poter fare il furbo e come al solito è arrivata la mazzata, questa volta non dalla Corte Costituzionale, dalla Corte Europea che è ancora peggio perché ci siamo anche sputtanati a livello internazionale come un paese razzista che punisce i clandestini per un non reato, il loro status di clandestino e dato che non hanno una fissa dimora dove scontare gli arresti domiciliari, finiscono proprio in galera quando vengono condannati, mentre prima di finire in galera, ovviamente vengono arrestati, tenuti un paio di giorni e poi liberati, quindi dispendio di energie, di forze, di denaro da parte degli uomini delle forze dell’ ordine impressionante, un aggravio del carico di lavoro di procure e tribunali impressionante, pensate soltanto che per ogni immigrato che è arrivato a Lampedusa da quando sono scoppiate le rivolte nel nord Africa, la Procura di Agrigento competente sul territorio di Lampedusa ha dovuto aprire due fascicoli automaticamente: 1) per immigrazione clandestina; 2) eventualmente c’è sempre questo rischio, per false generalità o cose di questo genere, visto che naturalmente questi ragazzi arrivano senza documenti e quindi non si sa chi siano, da dove arrivino, spesso si spacciano per libici per riuscire a rientrare nella categoria dei profughi di guerra, dei rifugiati politici, se pensate che sono già arrivate più di 25 mila persone a Lampedusa a Agrigento si sono ammucchiati oltre agli arretrati ordinari, 50 mila fascicoli o 25 mila fascicoli per due reati a testa per ogni sbarco, per ogni sbarcato.  Figuratevi quando mai si potrà smaltire quell’arrestato e soprattutto che senso aveva fare il processo a 25 mila persone che non si sa come si chiamano, le fermi un giorno, le devi liberare il giorno dopo perché non è prevista la custodia cautelare per quel reato che ha una pena molto bassa, spesso convertibile a certe condizioni in pena pecuniaria, in multa e soprattutto come si fa a acchiapparli per la grande maggioranza, una volta che dopo anni sono stati condannati e devono andare in carcere a scontare la pena, visto che giustamente vanno, vengono, spariscono, cambiano nome, cambiano identità, cambiano nazionalità. Significa semplicemente buttare via un sacco di tempo e di soldi, impedendo così ai tribunali di fare i processi seri, quelli a carico di chi delinque veramente sia esso immigrato o italiano.  Menomale che ci ha pensato l’Europa a liberarci di questa solennissima cazzata, frutto della fantasia perversa di gente come Maroni e altri che hanno scambiato, l’ha detto spesso il Giudice Davigo, la sicurezza per la rassicurazione, sicurezza è fare delle norme efficaci per aumentare la sicurezza dei cittadini, potenziali vittime di reati, la rassicurazione è fare finta di lavorare per la sicurezza dei cittadini, con norme inutili e addirittura dannose, come questa, che intasava tribunali, procure e questure, senza portare alcun beneficio pratico e senza naturalmente che si potesse concludere un solo processo, perché se la pena come in quel caso è molto bassa, la prescrizione è 4 o 5 anni, è impensabile riuscire a fare 3 gradi di giudizio per condannare e poi andare a arrestare uno che non c’è più e che comunque non ha fatto assolutamente niente altro che venire in Italia.  L’aveva detto il Vaticano, l’avevano detto giuristi, l’avevano detto il segretariato per l’immigrazione dell’O.N.U., l’aveva detto parte dell’opposizione, l’avevano detto quasi tutti, persino della maggioranza c’era chi aveva dei dubbi, del resto il problema dell’immigrazione non è che è nato nel 2008, come mai noi abbiamo istituito il reato di immigrazione clandestina soltanto nel 2008 e prima no? Perché si sapeva che era una norma inefficace, demagogica, puramente rassicurativa, mediaticamente utile ma materialmente inutile e perniciosa? Perché prima si era cercato di aggirare il reato di clandestinità con degli altri reati che se non è zuppa è pan bagnato e non solo il centro-destra, il centro-sinistra aveva partorito la geniale legge Turco – Napolitano, quella che aveva istituito i centri di permanenza temporanei (Cpt) per gli immigrati che andavano parcheggiati in queste gabbie spesso ridotte a lager, condizioni igieniche di promiscuità scandalose e che aveva soprattutto istituito un nuovo reato che era molto simile a quello di immigrazione clandestina, però presupponeva almeno un atto scorretto, se non illecito, e cioè la mancata esibizione del documento, senza giustificato motivo da parte dell’immigrato al poliziotto quando lo fermava, altro reato similare a quello dell’immigrazione clandestina, era la mancata ottemperanza del provvedimento di espulsione notificato con il foglio di Via dall’autorità di Polizia, senza giustificato motivo, questo diceva la legge.Cos’è successo? E’ successo che ovviamente i poliziotti hanno cominciato a fermare gli immigrati, gli hanno chiesto il documento, quelli hanno risposto: non ce l’ho, sono stati processati per mancata esibizione del documento e quando il giudice ha chiesto loro: lei aveva un giustificato motivo per non esibire il documento, quelli hanno risposto: sì, non ce l’ho! L’ho perso, me l’hanno rubato, mi è caduto in acqua, non so dove l’ho messo, è un giustificato motivo, per non esibire il documento non averlo? Sì, venivano tutti assolti, il reato era completamente inutile, demagogia, rassicurazione, anziché sicurezza. L’altro reato partorito dalla fertile mente del centro-sinistra, Turco – Napolitano era la mancata ottemperanza del provvedimento di espulsione senza giustificato motivo, cosa succede? Ti danno il foglio di Via, ti dicono “vai via” tu di solito non vai via, aspetti che ti costringano a andare via, ovviamente, spetta allo Stato che non ti vuole portarti via, non è che ti possono dire “vattene” e tu te ne vai, non succede, può capitare che qualcuno obbediente subito se ne vada, ma di solito bisogna accompagnarli nel loro paese.
 Allora venivano fermati, gli si diceva, sempre che avessero lo stesso nome e lo stesso documento che avevano la volta in cui gli è stato dato il foglio di via, come mai non sei andato via e sei ancora qua? Non hai ottemperato al provvedimento di espulsione, quindi è reato, a meno che tu non abbia un giustificato motivo per non avere ottemperato, finivano indagati, denunciati, portati davanti al giudice, il quale domandava: è vero che lei non ha ottemperato al provvedimento di espulsione? Sì, lei aveva un giustificato motivo per non ottemperare al provvedimento di espulsione? Sì, quale? Non ho i soldi del biglietto per tornare a casa, visto che sono gente che non abita dietro l’angolo, ma di solito abita almeno al di là del Mediterraneo, se non prima che entrassero i paesi dell’est, l’est europeo adesso neanche più quelli, sono tutti diventati comunitari, quindi stiamo parlando di gente che arriva dall’Asia o dall’Africa, quindi che per tornare nel suo paese deve prendere l’aereo, mica può tornare a nuoto o in barca a vela o a piedi!  Chi deve fornirgli i soldi per tornare nel loro paese? Lo Stato che li vuole riportare nel loro paese perché? Perché se dipendesse da loro non ci ritornerebbero, infatti sono qua! Quindi bisognerebbe fornire le Questure e le Prefetture dei mezzi necessari per organizzare i rimpatri, voli charter, treni, navi, quello che è. Dato che nelle Questure si tagliano continuamente i viveri ai poliziotti per cui non hanno neanche più gli straordinari pagati, non c’è neanche il turnover, vanno in pensione e non li sostituiscono, addirittura hanno tagliato i fondi negli ultimi anni alla motorizzazione delle forze dell’ ordine, non gli riempiono neanche i serbatoi di benzina delle volanti, non gli riparano le fotocopiatrici, non gli riparano le auto, il parco macchine è arrugginito e per la metà guasto, figuratevi se hanno i soldi per pagare il biglietto aereo, a migliaia di immigrati che devono essere rimpatriati e che non vengono rimpatriati semplicemente perché non c’è una lira, sapete quanti sono quelli che dovrebbero essere espulsi e che hanno il provvedimento di espulsione e che non vengono rimpatriati? 3 su 4, per l’inefficienza e la mancanza di fondi che è colpa del governo o dei governi, perché sono loro che dovrebbero rifornire di fondi la polizia per darle gli strumenti di fare ciò per cui la paghiamo e ciò per cui esiste, non è colpa dei poliziotti che non li portano via, non è colpa delle forze dell’ ordine, è colpa di chi li affama! Quindi l’unico modo per combattere la clandestinità è accertare se uno è clandestino, quindi non profugo, non rifugiato politico, non rifugiato di guerra, ma clandestino, accertare che non è qui per lavorare, perché se è qui e sta lavorando, bisogna metterlo in regola e costringere il datore di lavoro a metterlo in regola, non è un clandestino, è un irregolare che non riesce a regolarizzarsi perché abbiamo una legge del cavolo! Appurato che è qua che non fa nulla o bighellona o tendenzialmente vive di espedienti e delinque, quello va espulso, va espulso e quindi bisogna stanziare i fondi necessari per espellerli quelli che vanno espulsi, questo è l’unico modo per combattere l’immigrazione clandestina, altri non ce ne sono! Poi naturalmente presidiare le frontiere, presidiare le frontiere è più facile naturalmente per la Francia che ha soltanto la frontiera sud, mentre noi abbiamo quasi tutti i nostri confini a rischio, più perforabili, quindi siamo più vulnerabili e questo l sappiamo, in ogni caso nonostante i nostri confini perforabili, nonostante il fatto che siamo proprio l’avamposto dell’Europa sul Mediterraneo, il primo paese dove arrivano la Francia, la Gran Bretagna, la Germania, la Spagna, hanno molti più immigrati di noi, anche se in Francia risultano un po’ meno perché la gran parte degli immigrati vengono dalle colonie e quindi sono quasi tutti cittadini. Perché sono proprio i clandestini che non lavorano e che non sono qui per lavorare, che alzano il tasso di criminalità, gli irregolari che lavorano e non possono regolarizzarsi perché la nostra legge li boicotta, non delinquono, lavorano, vogliono essere regolarizzati, quindi non si sognano neanche di delinquere, gli immigrati dotati di permesso di soggiorno, delinquono esattamente come gli italiani, negli ultimi 20 anni i permessi di soggiorno sono aumentati del 500% e il tasso di criminalità è rimasto invariato, salvo un anno, il 2006/2007, guarda caso l’anno dell’indulto, quando abbiamo messo fuori migliaia di delinquenti che una volta fuori sono tornati a delinquere, quello è l’unico anno in cui c’è stato un re-innalzamento del tasso di delinquenza, dopodiché è proseguito il trend che è un lieve calo progressivo dei reati degli ultimi 20 anni, nel momento in cui aumentavano del 500% i permessi di soggiorno per immigrati, dunque regolari. Quindi è su quella parte di irregolari, quelli che non lavorano, che non sono qui per lavorare, ma evidentemente sono qui per fare altro, che bisogna incidere, non arrestandoli in quanto irregolari, espellendoli in quanto irregolari, ma dato che questi non riescono a espellerli perché non sanno fare il loro mestiere di Ministri e di governo, si sono inventati un reato placebo che rassicura la gente, così la gente pensa che adesso è arrivato Maroni il castigamatti, li mettono in galera, mettono in galera non serve a niente, non si riesce a processarli, non si riesce a tenerceli, non si riesce a espellerli e per giunta si è fatto un reato illegale per il diritto internazionale. 
Questo è quello che è successo in questi anni con il reato di clandestinità che, per fortuna, è stato smantellato dalla Corte di Lussemburgo dicono i giudici europei che quel reato di clandestinità va cancellato e bisogna attuare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali, il carcere può compromettere questa politica e perciò i giudici italiani dovranno disapplicare ogni disposizione nazionale contraria al risultato della direttiva, segnatamente la disposizione che prevede la pena della reclusione da 1 a 4 anni e tenere conto del principio dell’applicazione retroattiva della pena più mite e quindi naturalmente applicare la nuova regola a quelli che sono già stati processati, questo è ovvio, si applica sempre la legge più favorevole all’imputato, anche se è cambiata nel frattempo. 
Solo qualora l’allontanamento rischi di essere compromesso dal comportamento dell’interessato, certo se l’interessato fa resistenza commette un reato all’allontanamento e quindi si può procedere, dice la Corte, al suo trattenimento, conformemente della direttiva rimpatri, il trattenimento deve avere durata quanto più breve possibile e essere riesaminato a intervalli ragionevoli, inoltre gli interessati devono essere collocati in un centro apposito e in ogni caso separati dai detenuti di diritto comune, perché non è reato la clandestinità e quindi non si possono trattare come delinquenti quelli che non hanno commesso un reato. 
Naturalmente abbiamo urli, strepiti della Lega, di altri decerebrati che gridano, l’Europa ci tradisce, il buonismo dell’Europa, ce l’hanno con noi, le toghe Rosse, ricordate che per mesi ci hanno raccontato che i giudici che disapplicavano questa legge illegale erano comunisti e volevano sabotare la politica di sicurezza del governo, sapevano semplicemente che a ogni immigrato clandestino che arrestavano, l’avremmo poi dovuto risarcire perché prima o poco qualcuno si sarebbe accorto che quel reato era contrario ai principi giuridici europei.Questo è quello che è successo in questi giorni, un governo di incapaci che blaterano ogni giorno sicurezza, che non hanno fatto nulla per la sicurezza, che ci hanno resi più insicuri istituendo un reato inesistente e impossibile e che nello stesso tempo proteggono chi commette reati veri, tant’è che la pena da 1 a 4 anni, prevista per l’immigrato che sbarca e non ha commesso nessun reato, è la stessa pena prevista per la gran parte dei falsi in bilancio, quelli che sono rimasti ancora reato, rendetevi conto se può essere paragonato il danno che fa uno che falsifica un bilancio, al danno che fa uno che poggia il piede sul suolo italiano, per dirvi chi ci governa e in quali mani è la nostra sicurezza, passate parola!

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