venerdì 27 maggio 2011

Finale Champions League 2011: il Barcellona indosserà della scarpe speciali

A poco più di ventiquattro ore dalla finale di Champions League, Wembley è già pronto ad ospitare una delle gare più affascinanti degli ultimi anni. Barcellona e Manchester United, infatti, dopo la sfida di due anni fa all’Olimpico di Roma – dove trionfarono i blaugrana per 2-0 –, si daranno nuovamente battaglia per scrivere il proprio nome per la quarta volta nell’albo d’oro della prestigiosa competizione continentale.
I ragazzi di Ferguson sembrano avere il vantaggio del fattore campo, in quanto è prevista una maggiore affluenza da parte dei supporter dei ‘red devils’ piuttosto che dei sostenitori catalani. Intanto, dalla Spagna, arrivano altre curiosità riguardo i ragazzi di Pep Guardiola. Nei tempi in cui gli sponsor tecnici hanno un grande controllo sui calciatori e sulle squadre, la Nike rende note le calzature con le quali scenderanno in campo i vari Messi, Iniesta, Villa, Puyol, Pedro e Piquè.

Barcellona e Manchester United si giocano la finale della Champions League 2011 a Wembley. Ma quali sono le finali più pazzesche della storia? Eccone cinque, dalla Roma sconfitta in casa nel 1984 al suicidio del Milan a Istanbul.

I volti trasfigurati dalla gioia dei vincitori che mai avrebbero immaginato di trovarsi con la coppa tra le mani contro la disperazione e i rimpianti degli sconfitti che, invece, si sentivano già sul gradino più alto. Sono effetti e controindicazioni di una finale di Champions League da brividi, come probabilmente sarà quella tra Manchester United e Barcellona.
Si può vincere o perdere, ma nel secondo caso entrambe le squadre si augurano di non fare la fine del Milan a Istanbul nel 2005. Avanti 3-0 all'intervallo contro il Liverpool (rete di Maldini dopo 1' e doppietta di Crespo), i rossoneri subiscono un'incredibile rimonta: tre gol in sette minuti e vittoria degli inglesi ai calci di rigore. Gattuso, che giocò quella partita da titolare, di recente, l'ha definito il più grande trauma sportivo della sua vita: "Una roba capace di togliermi il sonno per un anno intero".
Probabilmente le stesse conseguenze hanno colpito il ghanese Samuel Kuffour. Nel 1999 le tv di tutto il mondo lo riprendono mentre non riesce a smettere di piangere in mezzo al Camp Nou di Barcellona. Il suo Bayern Monaco ha appena perso 2-1 la finale con il Manchester United.Entrambe le reti dei red devils (Sheringham e Solskiaer) vengono segnate a tempo scaduto: dal 91' al 93'.
Meno traumatici e molto simili, perché ottenuti contro squadre nettamente favorite, i successi di Borussia Dortmund e Milan. Nel 1997 i tedeschi sconfiggono 3-1 (doppietta di Riedle, Ricken e gol di tacco di Del Piero) la Juventus di Marcello Lippi. I rossoneri fanno ancora meglio quando nel 1994 travolgono per 4-0 il Barcellona delle stelle Romario e Stoichkov.
Nel 1984 la Champions League non esisteva ancora. Si chiamava Coppa dei Campioni ed erano ammesse solo le squadre che avevano vinto il proprio campionato. La Roma arriva in finale e ha l'opportunità di giocarla nello stadio di casa. Contro il Liverpool finisce 1-1. Si va ai rigori: sbagliano Conti e Graziani e la coppa va agli inglesi. Sono trent'anni che intere generazioni di tifosi giallorossi sognano di vendicare quella notte. Chissà se il nuovo presidente sarà in grado di accontentarli.

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