mercoledì 13 aprile 2011

“Il suggeritore” di Donato Carrisi

E' un thriller che varia dal psicologico al giallo, e la cadenza delle frasi, il susseguirsi della vicenda, l'introspezione nell'animo dei personaggi, non faranno che tenervi incollati ad ogni singola pagina. 


Storia: C’è un serial killer che ha preso di mira le bambine, non sembra ci sia un motivo che spinga la follia dell’uomo a cercare le sue vittime. Scene macabre vengono trovate ogni volta sul luogo dell’omicidio durante il corso delle indagini, mentre l’assassino sembra assumere sempre delle sembianze diverse che rendono più complicata l’identificazione. 
Ad occuparsene c’è una squadra speciale composta da un criminologo molto astuto, Goran Gavila, che umanizza l’assassino perché non sia visto come un’entità impalpabile e quindi più difficile da acciuffare. Al suo seguito abbiamo agenti preparati, i migliori,  e tra questi l’ultima arrivata, Mila Vasquez, specializzata nella caccia alle persone scomparse. Insieme si mettono sulle tracce dell’uomo che sta creando scompiglio e diffondendo terrore tra le famiglie del luogo che temono per le proprie figlie. La squadra speciale cerca di ridurre i tempi perché ogni secondo in più può essere fatale per la vita di altre ragazzine. Gli agenti della squadra si affannano cercando una soluzione, l’assassino sembra a volte vicinissimo, spesso un volto oscuro, inarrestabile. Ognuno, cercando l’idea che li porti all’identificazione del carnefice, è costretto a fare i conti con il proprio passato, con se stesso e le proprie paure. Così vengono fuori lati del carattere che non si conoscevano o storie che andavano taciute. 


CuriositàCarrisi ne “Il suggeritore” ci conduce in una realtà americana di crimini efferati. C’è molta suspance e ci sono una serie di colpi di scena che tengono incollato il lettore a questa creazione, che già da prima di essere pubblicata aveva grandi aspettative.
Un thriller che non lascia scontenti, ma che anzi proietta il lettore all’interno della storia con l’intento di voler arrivare alla risoluzione del caso, grazie agli indizi che lo scrittore ci lascia man mano, come briciole di pane lungo il percorso.

Citazioni: "La speranza uccide più lentamente e profondamente della rassegnazione." 
"Il male a volte ci inganna assumendo la forma più semplice delle cose." 


Ilaria Covello (Lois Lane)

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