mercoledì 8 giugno 2011

Playoff NBA - Dallas non molla, serie in parità

Tutto da rifare per Miami. LeBron James e compagni vengono battuti dai coriacei Mavericks che aggiudicandosi in casa 86 a 83 gara 4, con uno spettacolare fine partita, hanno pareggiato i conti con i loro talentuosi rivali. Ora, incassato il meritato 2 pari, Dallas ha decisamente riaperto i giochi, lanciando la sua sfida al titolo Nba 2011. Il nove giugno, si gioca sempre a Dallas gara 5. E chissà se, sull'onda dell'entusiasmo, i Mavs possano passare in testa, per poi andarsi a giocare in Florida gli ultimi due match-point. Una gara tirata, tutta giocata sul filo della tensione. Pochissimi i break, con le due squadre impegnate a ribattere colpo su colpo ogni canestro avversario. Alla fine, come capita spesso, tutto s'é deciso nell'ultimo minuto. E anche stavolta, a fare la differenza è stato Dirk Nowitzki, che ha surclassato il suo diretto rivale, James Lebron oggi un po' svogliato, in ombra, fermo ad appena 8 punti, stranamente all'asciutto nel quarto quarto, quello decisivo. Il centro tedesco, invece, a pochi secondi dalla fine è riuscito a liberarsi del suo marcatore per un'entrata a canestro che valeva il vantaggio di Dallas di quei tre punti che poi avrebbero segnato il risultato finale. Era l'ultimo canestro di una miracolosa ultima frazione di gioco.
In quei 12 minuti, Nowitzki é riuscito a segnare la bellezza di 10 punti, trascinando i suoi in un recupero che sembrava impossibile. Una prestazione eroica, tenuto conto che Nowitzki ha giocato malgrado stamane si fosse svegliato con 39 di febbre. Esausto dall'influenza, l'idolo dei texani non ha brillato per l'intera partita, ma alla fine è riuscito a fare la differenza. Il suo tabellino segna infatti sì 21 punti, ma con un mediocre 6 su 19 dal tiro. A dargli una mano c'ha pensato un ottimo Jason Terry e in genere tutto il quintetto texano. Grazie a una grandissima difesa e un'ottima circolazione di palla, sono riusciti ad avere la meglio anche stavolta delle stelle dei Miami Heat, fortissimi individualmente ma ancora una volta poco disposti al sacrificio in difesa e al gioco di squadra. Così nemmeno la maiuscola prestazione di Dwain Wade, 32 punti, e di Chris Bosh, 24 punti, hanno evitato loro una sconfitta che a questo punto potrebbe in teoria complicare i loro sogni di gloria. 

martedì 7 giugno 2011

Speciale Roland Garros: brava Schiavone, Nadal re di Parigi


Si è conclusa domenica scorsa una delle più belle rassegne del Roland Garros da molti anni a questa parte. Francesca Schiavone ha accarezzato l’idea di imporsi per la seconda volta consecutiva agli Internazionali di Francia, ha sfiorato l’impresa, ci ha provato, ha fallito, ma con onore, tanto onore. Nel maschile il re si conferma Rafa Nadal. Lo spagnolo ha portato a termine una doppia missione: ha agganciato Bjorn Borg con 6 vittorie nel torneo parigino ed ha conservato, complice la vittoria di Federer in semifinale contro Djokovic, la prima posizione nel Ranking Atp. E proprio la semifinale maschile tra lo svizzero ed il serbo è stata il fulcro del torneo.Djokovic ancora imbattuto nel 2011, viaggiava verso la 44esima vittoria consecutiva ma soprattutto aveva la chance di sopravanzare Rafa Nadal in testa alla classifica Atp conquistando la finale. A quel punto la classe, il talento e tutto l’orgoglio di Federersono venuti fuori: re Roger si è imposto in 4 set (7-6 6-3 3-6 7-6) ed il giovane Nole (il futuro è tutto suo) non ha potuto far altro che inchinarsi al più grande del tennis. La finale ha poi ristabilito le gerarchie degli ultimi 6 anni (prima dell’exploit di Djokovic, per intenderci) e ha messo di fronte i rivali di sempre, gli imbattibili eroi del tennis contemporaneo. Nadal si presentava da favorito, dalla sua la miglior posizione nel Ranking ma soprattutto i 5 titoli del Roland Garros in bacheca contro uno solo dello svizzero. Pronti via e la partita è subito molto combattuta, i tennisti si sfidano colpo su colpo, Federer sembra partire meglio ma sul 5-3 fallisce il set point, di lì in poi Nadal inizia a condurre i giochi chiudendo set e rimonta sul 7-5. Nel secondo set è ancora battaglia, di quelle vere, ma Nadal dimostra come la terra di Parigi sia il suo habitat naturale e batte al tie break un ottimo Federer. Nel terzo sul 4-2 di Nadal Federer riesce a trovare la forza per due break consecutivi e porta a casa un più che meritato set. Nel quarto Federer sembra credere nella rimonta ma uno straordinario Nadal salva 3 palle break e poi sulle ali dell’entusiasmo chiude la partita senza lasciare possibilità di replica a Federer, che comunque esce tra gli applausi.Una menzione, infine, va fatta all’ottimo torneo del nostro Fabio Fognini. L’azzurro è arrivato sino ai quarti di finale (dopo una prestazione maiuscola contro lo spagnoloMontanes) ma ha dovuto dare forfait alla vigilia del match(proibitivo) contro Djokovic.Per quanto riguarda il femminile a trionfare è stata la cinese Na Li, ottima giocatrice e di grande prospettiva, che si aggiudica per la prima volta uno Slam. Onore alla vincitrice ma tutta la nostra gratitudine va a Francesca Schiavone, capace di portarci sino alla finale, capace di far innamorare le giovani leve dello sport della racchetta, capace, anche quando il punto che ha deciso la partita era irregolare, di inchinarsi alla vincitrice: uno spot eccezionale per il tennis. Francesca era arrivata alla finale in maniera smagliante, perfetto il suo percorso: di fronte alla “leonessa” si erano inchinate in ordine Melanie OudineVesna DolontsShuai PengJelena JankovicAnastasia Pavlyuchenkova e Marion Bartoli.   Nella finale contro la cinese Francesca ha forse pagato il peso della pressione nel primo set (perso 4-6) non riuscendo quasi mai a mettere in mostra il suo gioco. Nel secondo set la Schiavoneha invece mostrato gli artigli: rimonta e brek, sino al 5-4, ma non la chiude. Sul 6-5non riesce a portare a casa il set ed il tie break è implacabile: la Schiavone non c’è più, la cinese chiude il match con un perentorio 7-0. L’impresa non riesce ma la Schiavone esce dal centrale di Parigi a testa alta.

Fonte: http://www.notiziariosportivo.com

Playoff NBA - Wade e Bosh riportano avanti Miami

I Miami Heat riscattano la debacle di gara-2, quando avevano sprecato un vantaggio di 15 punti, battono domenica sera i Dallas Mavericks per 88-86 e conducono per 2-1 la serie delle finali NBA riprendendo il vantaggio del fattore campo.
Chris Bosh, la grande delusione delle prime due partite, mette il tiro vincente da quasi 5 metri a 39,6 secondi dalla fine. Dirk Nowitzki nell'ultimo quarto prende per mano i Mavericks con 15 dei suoi 34 punti ma il suo tiro del potenziale pareggio allo scadere da cinque metri e mezzo picchia sul ferro e va fuori.
Il tedesco aggiunge 11 rimbalzi e segna gli ultimi 12 punti dei texani ma non basta. Per gli Heat ennesima straordinaria partita di Dwyane Wade con 29 punti, 11 rimbalzi e 3 assist, LeBron James aggiunge 17 punti con però 6 su 14 al tiro e 4 palle perse. Martedì gara-4 sempre a Dallas.





Fonte: NBA Italia

venerdì 3 giugno 2011

Playoff NBA - Nowitzki e i Mavs rispondono in gara 2

Qualsiasi dolore potesse accusare alla mano sinistra, Dirk Nowitzki non avrebbe sentito più male di un 2-0 subito da Miami nelle finali NBA. Quindi ha piazzato il colpo giusto che consente ancora ai Dallas Mavericks di tenerle in vita. Nowitzki non ha pensato all’infortunio subito in gara 1 disegnando sul campo un azione vincente a 3.6 secondi dalla sirena, un ultimo acuto che ha stordito gli Heat, sconfitto 95-93 riportando la serie in parità. Una corsa furiosa che ha permesso a Dallas di collezionare nove punti nel finale, con Nowitzki ancora protagonista in particolare su due canestri di sinistro, nonostante l’infortunio al tendine del dito medio. Per lui 24 punti, il migliore dei suoi, rassicurando tra la gioia che non avvertiva dolore al dito: "Sicuramente un enorme recupero per noi, non abbiamo mai mollato. È stato grande". 
Sull’altro versante i Big Three non si sono tirati indietro, ma stavolta nonostante i tanti canestri, Miami è stata sopraffatta dall’offensiva dei Mavs. Dwyane Wade ad esempio è stato autore di 36 punti per Miami, ma il suo tentativo disperato da tre punti sulla sirena si è spento fuori e ora è costretto ad attendere gara tre di domenica nella tana di Dallas per cercare il riscatto. LeBron James, invece, ha segnato altri 20 punti; ma per il gruppo della Florida è stato penalizzante tenere la palla troppo a lungo piuttosto che tentare di sfruttare le accelerazione dei due fuoriclasse, i loro punti di forza. Più magro il bottino di Chris Bosh, solo 12 punti, due in meno del subentrato Mike Bibby. "Non siamo shockati. C'è delusione. Ma la realtà è la realtà. Tanto vale farci l'abitudine e concentrarsi su quello (incontro) successivo" ha indicato l’ex fuoriclasse dei Raptors.





Fonte: NBA Italia

Playoff NBA - LeBron decide subito contro Dallas

La notte di Dwyane Wade era iniziata con un abbraccio alla sua mamma ed è finita con uno da LeBron James. Chris Bosh intanto ha alzato tre dita non fornendo nessuna spiegazione ma simboleggiando le vittorie decise dai Big Three. James ha siglato 24 punti, raggiungendo la sua prima vittoria nelle cinque partite finali NBA disputate, Wade invece ne ha segnate 15 dei suoi 22 punti solo nel secondo periodo, Bosh ne ha sommati latri 19 e Mario Chalmers 12, e gli Heat si sono portati già in vantaggio contro i Dallas Mavericks per 92-84 in gara 1 della serie finale. La più magra prestazione dall’inizio dei play off per i campioni della Western Conference dopo aver mostrato di avere una buona difesa.
"Va bene perché è la prima partita e abbiamo giocato bene come squadra - ha riferito James, senza nascondere però che -. Abbiamo molto lavoro da fare. ... Questo è uno dei capitoli. Siamo entusiasti di questo gioco. Domani ci stima già preparando per gara 2, e vedo che possiamo migliorare".
Dirk Nowitzki invece ha siglato 27 punti, condizionato però da uno strappo al tendine del dito medio sinistro durante una fase di gara. Ora sarà costretto a indossare probabilmente un tutore per tutto il resto della serie. Per il tedesco anche otto rimbalzi a favore di Dallas, mentre Shawn Marion ha fatto registrare 16 punti e 10 rimbalzi , 12 invece Jason Terry. Una nuova sconfitta per i Mavs contro gli Heat che porta la striscia a cinque nella fase finale dal lontano 2006. Un risultato compromesso dalla furia offensiva di Miami, dopo che Dallas aveva chiuso in vantaggio i primi due quarti, subendo poi il ritorno del gruppo trascinato dai Big Three nella ripresa, anche per la loro peggior notte offensiva in postseason. Ma si annuncia già la risposta di Dallas nel secondo match, secondo le parle del leader Nowitzki: "Siamo una squadra di veterani. Non si può subire una sconfitta. Bisogna tornare forti già giovedi. Abbiamo un'altra occasione per ottenere un punto. Ovviamente, non vogliamo andare a casa sul 0-2".






mercoledì 1 giugno 2011

Calcio scommesse, 16 arresti tra cui Signori Indagati Bettarini e Cristiano Doni

Gip: "Compiute impressionanti manipolazioni". Una vera e propria “organizzazione criminale” composta da calciatori, ex calciatori, titolari di ricevitorie e liberi professionisti, con l'obiettivo di manipolare gli incontri di calcio a loro vantaggio arrivando persino a “condizionare alcune partite”. A carico dei fermati ci sono prove “importanti e inconfutabili”. Indagate anche 28 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.


L’Atalanta potrebbe vedersi annullare la promozione in serie A. E’ una delle conseguenze dell’inchiesta sul calcio scommesse che oggi ha portato a 16 arresti, tra cui Beppe Signori, e all’iscrizione nel registro degli indagati di 28 persone, tra cui Stefano Bettarini e Cristiano Doni, storico capitano dell’Atalanta. Secondo gli inquirenti sono stati falsati i campionati della serie B e della serie C. Diverse le partite del campionato in corso nel mirino della procura di Cremona che ha condotto l’inchiesta sul calcio scommesse. Secondo quanto è emerso dalla conferenza stampa tenuta in questura ad Ascoli Piceno, si tratterebbe, oltre che di Ascoli-Atalanta (finita 1-1), Livorno-Ascoli (1-1), anche di Inter-Lecce, Atalanta-Piacenza. Padova-Atalanta e Siena-Sassuolo.


Calcioscommesse, le carte dell'inchiesta


L’attività dell’associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea “un terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli”. Lo scrive il gip Guido Salvini, nell’ordinanza che ha portato agli arresti. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala “la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli zingari”, a capo del quale c’era Almir Gegic detto “lo zingaro”, slovacco arrestato nell’operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che “sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro” di cui non è nota la “provenienza”, dunque non si possono “escludere fatti di riciclaggio”.

Nell’ordinanza viene ricostruito il sistema messo in atto dal gruppo di persone per falsare i risultati. Riuscivano a “manipolare fino a cinque partite” in contemporanea e c’è un “tariffario di massima per la compera” degli incontri. Ci sono “intercettazioni” in cui si parla “di forti somme nell’ordine di 200-300 mila euro” anche per partite di serie A. L’ex bomber, Signori, avrebbe scommesso 150 mila euro sulla partita Inter-Lecce dopo aver ricevuto garanzie sull’esito dell’incontro.

Nell’inchiesta sono coinvolti calciatori, ex calciatori, titolari di agenzie di scommesse, e liberi professionisti. Gli arresti sono stati eseguiti anche dalla polizia delle Questure di Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli Piceno, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Sono stati perquisite ricevitorie oltre ad uno studio di commercialisti.

I responsabili sono stati individuati a seguito di una complessa serie di riscontri da parte della squadra mobile della Questura di Cremona che, dopo un’attività investigativa protrattasi per circa sei mesi ha individuato, tra le altre, “le responsabilità in ordine a un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno” a Cremona. Le indagini della polizia hanno scoperto un contesto ben più ampio collegato ad alcuni soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, secondo gli investigatori, in ragione di conoscenze e di contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero.

Secondo gli inquirenti, i calciatori e gli ex giocatori professionisti arrestati dalla polizia erano parte integrante di una vera e propria “organizzazione criminale” nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli. L’obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l’indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove “importanti ed inconfutabili”. L’indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell’organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Quanto avvenuto in occasione di quell’incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l’indagine a diversi soggetti del mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero.





Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it

lunedì 30 maggio 2011

L'Inter si prende la Coppa Italia


La Coppa Italia all'Inter, gli applausi al Palermo. I nerazzurri vincono per la settima volta il trofeo grazie a una doppietta di Eto'o, che segna un gol per tempo, e il solito Milito che mette il solio sigillo regalando l'ennesima notte da sogno ai tifosi interisti. I quarantamila palermitani, arrivati a Roma con ogni mezzo, andranno comunque orgogliosi della loro squadra. Questa Coppa Italia per loro sembra una maledizione: terza finale, terza sconfitta. La squadra di Delio Rossi avrebbe meritato qualcosa in più, almeno per quello che si è visto in campo durante i novanta minuti. L'Inter ha fatto valere la maggior esperienza, ha saputo attendere il momento giusto per colpire, e ha saputo resistere nel momento della massima pressione avversaria. Zanetti riceve dalla mani del presidente del Senato Schifani la Coppa Italia e il trofeo celebativo dei 150 anni dell'Unità d'Italia: coriandoli nerazzurri colorano la notte romana. E' stata una partita piacevole. In avvio il Palermo mostra maggior esuberanza: dopo appena sessanta secondi Hernandez si presenta davanti a Julio Cesar sfruttando una leggerezza di Lucio, ma il suo tiro termina sull'esterno della rete. Poi è la volta dell'argentino Pastore che - dopo un triangolo con Ilicic - sbaglia il controllo in corsa favorendo l'uscita del portiere. Il Palermo è concentrato sull'obiettivo, qualche nerazzurro gioca con colpevole superficialità. L'ennesimo errore di Thiago Motta favorisce la conclusione di Pastore che non trova il bersaglio. Gli Dei non sembrano essere propizi a Delio Rossi che - dopo appena 23 minuti - è costretto a sostituire Goian, rimpiazzato da Carrozzieri: la difesa, già incerottata per l'assenza di Bovo, perde ulteriore stabilità. E al primo scossone, cede. Thiago Motta serve Sneijder, l'olandese apre per Eto'o che trova davanti a sè un'autostrada, Cassani è in colpevole ritardo, il camerunense arriva fino in fondo e beffa Sirigu. E' il 25' del primo tempo. Il Palermo non ci sta, e riparte a testa bassa. Ilicic serve Balzaretti al centro dell'area, ma il colpo di testa è impreciso. Al 32' forcing siciliano nell'area avversaria: cross di Ilicic, Hernandez e Pastore non arrivano sulla palla, Balzaretti calcia a rete trovando la respinta di Chivu, poi Hernandez esalta le doti di Julio Cesar, infine Chivu - sulla linea di porta - allontana il pericolo. La difesa nerazzurra va in apnea, ma alla fine si salva. L'Inter si limita a controllare, il Palermo cerca di far gioco. Al 41' i siciliani reclamano per un intervento di Ranocchia su Ilicic: l'interista tocca il piede d'appoggio dell'avversario, l'arbitro Morganti lascia correre. In avvio di ripresa Balzaretti e Cassani battono a rete senza successo. Pastore dà un saggio delle sue qualità tecniche, Hernendez non sfrutta a dovere l'assist del compagno. Ancora Palermo, ancora Pastore: la conclusione non trova lo specchio della porta.
L'argentino sale in cattedra: l'azione del Palermo è tambureggiante, insistente, ripetuta. Al 15' Julio Cesar vola a deviare in angolo un colpo di testa di Miccoli dopo l'ennesima "pennellata di colore" di Pastore. Due minuti dopo, è provvidenziale la respinta di Stankovic sul tiro a colpo sicuro di Hernandez. Nell'area interista è assalto alla baionetta: Miccoli calcia trovando sulla sua strada Lucio. Nell'unica azione offensiva della ripresa, l'Inter archivia la pratica: Pandev vince un contrasto, Sneijder apre per Eto'o che segna in fotocopia: corsia preferenziale, diagonale di destro, rete. Questa volta è Balzaretti a mancare all'appello lasciando sguarnita la fascia. Poi Sirigu vola sul destro di Sneijder, dopo un'inarrestabile discesa sulla fascia di Zanetti. Entra anche Milito, il Palermo accorcia le distanze con Munoz, il cronometro segna l'ottantanovesimo. I siciliani tornano a sperare, ma Milito, su cross di Pandev, mette fine al sogno palermitano. Tre a uno, per l'Inter un altro "triplete".