L’Atalanta potrebbe vedersi annullare la promozione in serie A. E’ una delle conseguenze dell’inchiesta sul calcio scommesse che oggi ha portato a 16 arresti, tra cui Beppe Signori, e all’iscrizione nel registro degli indagati di 28 persone, tra cui Stefano Bettarini e Cristiano Doni, storico capitano dell’Atalanta. Secondo gli inquirenti sono stati falsati i campionati della serie B e della serie C. Diverse le partite del campionato in corso nel mirino della procura di Cremona che ha condotto l’inchiesta sul calcio scommesse. Secondo quanto è emerso dalla conferenza stampa tenuta in questura ad Ascoli Piceno, si tratterebbe, oltre che di Ascoli-Atalanta (finita 1-1), Livorno-Ascoli (1-1), anche di Inter-Lecce, Atalanta-Piacenza. Padova-Atalanta e Siena-Sassuolo.
Calcioscommesse, le carte dell'inchiesta
L’attività dell’associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea “un terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli”. Lo scrive il gip Guido Salvini, nell’ordinanza che ha portato agli arresti. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala “la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli zingari”, a capo del quale c’era Almir Gegic detto “lo zingaro”, slovacco arrestato nell’operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che “sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro” di cui non è nota la “provenienza”, dunque non si possono “escludere fatti di riciclaggio”.
Nell’ordinanza viene ricostruito il sistema messo in atto dal gruppo di persone per falsare i risultati. Riuscivano a “manipolare fino a cinque partite” in contemporanea e c’è un “tariffario di massima per la compera” degli incontri. Ci sono “intercettazioni” in cui si parla “di forti somme nell’ordine di 200-300 mila euro” anche per partite di serie A. L’ex bomber, Signori, avrebbe scommesso 150 mila euro sulla partita Inter-Lecce dopo aver ricevuto garanzie sull’esito dell’incontro.
Nell’inchiesta sono coinvolti calciatori, ex calciatori, titolari di agenzie di scommesse, e liberi professionisti. Gli arresti sono stati eseguiti anche dalla polizia delle Questure di Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli Piceno, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Sono stati perquisite ricevitorie oltre ad uno studio di commercialisti.
I responsabili sono stati individuati a seguito di una complessa serie di riscontri da parte della squadra mobile della Questura di Cremona che, dopo un’attività investigativa protrattasi per circa sei mesi ha individuato, tra le altre, “le responsabilità in ordine a un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno” a Cremona. Le indagini della polizia hanno scoperto un contesto ben più ampio collegato ad alcuni soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, secondo gli investigatori, in ragione di conoscenze e di contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero.
Secondo gli inquirenti, i calciatori e gli ex giocatori professionisti arrestati dalla polizia erano parte integrante di una vera e propria “organizzazione criminale” nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli. L’obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l’indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove “importanti ed inconfutabili”. L’indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell’organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Quanto avvenuto in occasione di quell’incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l’indagine a diversi soggetti del mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it
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